Editoriale – Aprile 2024

Editoriale – Aprile 2024

Al mercato coperto un pomodoro narrava la propria vita, gli zucchini parlavano di una doppia vita, qualche alga mostrava di avere molti pesci, i piedi nudi in silenzio è consuetudine avere vita silenziosa, verdure fuori dal senso comune invendute. Gaia hanno assunto la vita come Ceo al mercato / doveva pur crearsi qlcosa x vivere / da nomade si è fermata ha accettato questo posto bohhh!!! Mahh ha accettato; x compenso le è stato proposto la tradizione della narrativa anche se le appariva dissimile verso un altro dissimile anche se uguale al simile del dissimile della sua vita. Grammatica sintassi punteggiatura sono i cardini del suo narrare imperfetto nel verbo nell’aggettivo nell’avverbio; doveva religiosamente navigare in linea retta tutto uguale. Appena assunta si è allontanata, in pratica divorziata x incompatibilità di vita. Prendiamola noi se non capisce qlcosa sufficiente l’osservazione il tatto l’udito il suono il gusto tutto già presente nel suo sacco amniotico.

Vita  / “V”/ “v” ?!? / ti accusiamo di empietà  x non esserti adeguata al contemporaneo pensiero la proprietà ti offre una tisana di cicuta. Vieni con noi nella bottega anonimi narratori qui il rapporto è uno a uno molte vite molte idee in una sola mente. Mi sono licenziata; vengo con voi xkè siete pazzi, vedo dissociazione. Vieni solo nella schizofrenia c’è libero pensiero, l’arte di scivolare via da tutte le reti mai fermi nel ragionamento reazionale del ” piacerà ? ” Capisco. Saltare oltre il piacere maschera della realtà, saltare oltre la realtà, divorziati dal consenso. Il pensiero schizofrenico mediato dal razionale è quel coso del mondo schizzato dove le parole scorrono senza un chiaro percorso dove una parola può essere veloce/lenta entrare nel neurone più vicino o lontano senza le leggi della matematica senza apparente logica nel contenuto scisso/ricomposto; cose da inconscio; la mente un cubo di più cubi esplosi/ricomposti con il comando del tatto dell’occhio dell’orecchio del naso del gusto. In Guernica le immagini non sono reali ma sature di realtà la scrittura schizofrenica è insennata insensata di realtà.    

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