Oh mio Dio!!! Oh my god esci

Oh mio Dio!!! Oh my god esci

Oh mio Dio!!! pigia il Tuo piede sull'ombra dell'episteme, mentre sei nello spazio del tempo. Oh my god esci da un bang remoto ambiguo, dalla ombra di una certezza non ancora creata. Che tutto,  nel Tuo nome dallo spazio del tempo “che” “ ignoto “ “che è ”  “che non è “  “che sa ”. Eppure un qualcosa di “ che “ deve pur tuttavia esistere nelle pieghe di un “che”  “ che sa di arte ” innalzato nel divino divenire di uno spazio contro il tempo, vivo nell'ombra di  assurde certezze.  

Possa l'arte ombra della felicita essere capita.

L'arte dei narratori, possa essere capita, passo dopo passo essere accettati dall'episteme.

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